Trecento cavalli

Mi manchi, come in quella notte, fatta di desideri

Dove ti ho pressa da casa, con trecento cavalli

che tirano una carrozza, fatta di diamanti

Mi hai dato la mano, senza una parola

Sei salita, mentre mi guardavi

La tua mano tremava, ti tenevo forte

Il via ai cavalli, e in aria si parte

attraversando le case, sempre più piccole

Sempre più veloce, sempre più in alto

Su le nuvole, solo per sciare

Ci guardiamo negli occhi, guardiamo in dietro

Polvere di nuvole che si perde fra le stelle

La strada fatta, si perde nel buio

Senza il tempo, sempre più lontano

Sempre più veloce, sempre più in alto

Scendere come un fulmine

Per aumentare il sentimento

Prendere rincorsa

Salire al l`ultimo momento,

sfiorando la terra

Togliendoci il fiato

per salire più in alto

Per finire baciando

Ti ricordi quel giro?

A me mi manca …

Vincenzo Dei Leoni

5 Kommentare zu “Trecento cavalli

  1. sei oscuro, chi sei?
    Mi hai ricordato l’inizio del capitolo 32° de Il Maestro e Margherita di Bulgakov:
    La notte s’infittiva, volava accanto, afferrava i cavalieri per i mantelli e , strappateli loro dalle spalle, svelava gli inganni….

    tu sei uno di questi cavalieri?

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